LA LENTA E INESORABILE AGONIA DI UN'INTER SENZA PIÙ GIOCO



COMMENTO PARTITA
Il match contro il Bologna era stato salutato e accolto dagli illusi come un germoglio di rinascita. In realtà tutti i mali che affliggevano i nerazzurri dalla lontana partita col Pordenone (ma forse nati ben prima), erano emersi inesorabili anche in quella gara, coperti solo dal risultato figlio di un miracolo del piccolo Karamoh.
La partita in terra ligure doveva essere, per una squadra degna di essere chiamata tale, l'occasione per il riscatto, così da dimostrare agli scettici (ma più correttamente realisti) che le speranze per il futuro erano ben riposte.
Ovviamente, fin dai primissimi minuti, l'Inter dimostra di essere una (non-) squadra su cui é meglio riporre la speranza solo per ulteriori delusioni o, nel caso di un animo masochista, tutte le proprie sofferenze!
Difficile trovare un solo aggettivo positivo per rendere conto di una partita imbarazzante sotto ogni aspetto. 
Non si è visto per tutti i 90minuti uno straccio di idea, di gioco, di tattica, di valore calcistico, di animo, di grinta, di impegno, di reazione. Ostico anche capacitarsi di questa inesorabile agonia che ammorba i nostri occhi e cuori da mesi a questa parte.
Se il Genoa non è stato irresistibile, saggiamente, ci ha pensato la nostra ciurma di inetti a rendere la partita una sofferenza costante! 
Dopo i primi 45 minuti di nulla siderale uniti a totale insipienza calcistica, abbiamo assistito al miglior autogoal stagionale, ovviamente realizzato da noi (visto che segnare nella porta avversaria era troppo dura, abbiamo optato per una rete salmonicamente disfattista)!
Se il fastidio della tifoseria non fosse stato ancora sufficiente, alla ripresa la grande Inter delle ultime partite propone una reazione economiabile fatta di lassismo, mollezza, errori a ripetizione, svogliatezza e, come potrebbe mancare, lentezza, marchio di fabbrica di questa nostra squadra che sa regalarci continue soddisfazioni!
Ovviamente abbiamo completato il regalo ligure con una seconda rete figlia della gara a chi riuscisse a restare immobile più tempo possibile!
Sperare in una reazione che portasse almeno ad accorciare le distanze era utopistico e, per non farci vivere di false speranze, la squadra di debosciati senza alcun onore o dignità, ha pensato bene di regalare una prestazione di fine partita vergognosa oltre ogni limite.
La gara col Genoa potrebbe essere definita con ogni possibile parola carica di rabbia, fatidio, indignazione, ira, sdegno ma, alla fine, ciò che resta è solo indifferenza per una squadra che nelle ultime partite ha avuto come solo fine quello di offendere gli oltre 50mila tifosi che ci sono sempre, mentre in campo, dei nostri, non scende mai nessuno!
Adesso aspettiamo le solite scuse, le solite frasi, i soliti proclami, i soliti aforismi ridicoli e incomprensibili, ma soprattutto mi chiedo quale paravento ingannevole potrà essere sollevato a vessillo. 
Se, per farci credere che andasse tutto bene, fino a questa sera, ci avevano detto che, essendo terzi, eravamo in linea con gli obiettivi stagionali, mi chiedo il quinto posto di lunedì cosa significherà! 
Forse sarà il punto di inizio del solito tango di ogni nostra stagione dedicato al costante ridimensionamento delle aspirazioni.
La verità è che tutto ricorda il passato di continue delusioni e ogni partita è vissuta dai tifosi con la certezza che si soffrirà e, ormai, neppure i pareggi riescono a entrare nei nostri possibili risultati!
Non ho parole di speranza o reazione, perché  questa Inter non le permette.
Credo sia arrivato il momento che la parte più consistente del tifo reagisca e faccia sentire la propria voce, perché siamo stufi di essere offesi e umiliati ad ogni stramaledetta partita! Non bastano più solo i fischi... E forse neppure l'indignazione!


PROMOSSI & BOCCIATI
Alla debacle serale di oggi partecipano quasi tutti, con colpe più o meno gravi, ma tra i principali archetipi che rappresentano l'atteggiamento generale della squadra c'è Handanovic. Assente, distratto, fuori tempo, tutto tranne che tranquillizzante, tanto da aver creato pericoli da solo.
Nel disastro generale inizia a naufragare, come tenevamo, pure Skriniar, schiacciato dalla mediocrità che lo attornia, rappresentata da un Ranocchia che, al di là dell'autugoal più sfortunato della vita, ha giocato una partita disattenta, nervosa, inutile e caotica. Ma la sua incapacità calcistica non dovrebbe stupire nessuno! 
Al fianco del Capitano (?!) troviamo D'ambrosio che resta il giocatore mediocre che conosciamo, oggi ancora più anonimo del solito. Sul lato opposto Cancelo ha fatto poco e, spesso, ha sbagliato, facendosi saltare troppo facilmente!
Ma tra i reparti più vergognosi della partita, assente, in costante ritardo, privo di interpreti validi, stasera citiamo il centrocampo.
Vecino resta il grande inespresso e ci si chiede se sia valso i (troppi?) soldi spesi. Quale sia il suo ruolo e il suo apporto, soprattutto in questo momento di difficoltà resta il dilemma amletico di tutta la tifoseria.
Gagliardini, involuto all'inverosimile dal suo arrivo, conferma tutta la sua pochezza, impalpabile, evanescente, impreciso e fuori posizione ad ogni azione nerazzurra o avversaria. La panchina, forse, è la posizione in cui rende meglio, forse in tribuna sarebbe un campione!
Borja Valero, che a centrocampo qualcosa, almeno nel primo tempo, riusciva solitamente a fare, oggi ha proposto il peggio del suo repertorio, colpevole anche un ruolo ricoperto che non gli si addice. La sua lentezza è svettata ad ogni singolo tocco di palla. Addossare a lui tutte le colpe di un centrocampo asfittico sarebbe ingiusto, ma anche Borja Valero, oggi, deve assumersi quelle responsabilità che nessuno sembra sapersi (o volersi) assumere!
Karamoh è il vero campione di questa squadra. Ha dato tutto, corso più degli altri, dribblato, creato.... Peccato che sia attorniato dallo scempio più assoluto... Ci si chiede perché abbia iniziato a giocare solo adesso! 
Candreva forse andava tenuto in panchina non solo qualche altra settimana, ma mese, come minimo, vista la partita indegna e vuota giocata.
Eder ha confermato, se ce ne fosse stato bisogno, la sua totale inutilità in quello splendido gioco che è il calcio! Mulina le gambe come Road Runner, ma si sfracella per terra come Willie Coyote, ruzzola ovunque, rotola, si contorce sul campo, ma la palla è sempre ben lontana dal suo costante aumento antropico! Assurdo, inutile, "ectoplasmatico"!
Difficile trovare aggettivi abbastanza pesanti per criticare quell'ignobile personaggio di nome Brozovic. Dopo la vergogna della precedente partita avrebbe dovuto entrare in campo e dare ogni singola goccia del proprio sangue e sudore, mentre stasera è entrato solo per mostrare ancora una volta accidia, svogliatezza e inutilità. Credo meriti solo la nostra totale indifferenza, già eccessiva per un simile elemento.
Rafinha resta il giocatore di maggior talento, discepolo della scuola di calcio del Barcellona; immenso perché in sole 3 partite ha già dimostrato di possedere valori sopra la media; complimenti a Spalletti che ha deciso di umiliarlo mettendolo in campo quando tutti i danni possibili erano già stati fatti. Lo stesso dicasi per il male fatto al povero Pinamonti che non ha toccato palla, però che poteva fare nel deserto tattico e tecnico che lo circondava?!?! 
Il tema "Spalletti" merita una lunga disamina. A scanso di equivoci chiariamo subito che ha le sue gravi e personali colpe: incaponito all'inverosimile su moduli e giocatori anche dopo palesi fallimenti, pieno di sé e incapace di ammettere errori per tutti lampanti, inopportuno ma, soprattutto, trincerato ad ogni conferenza dietro aforismi filosofici da quattro soldi così nebulosi che nessuno capisce, utili solo a confondere le acque, senza aggiungere nulla al niente che ad ogni partita presentiamo. Quindi, innanzitutto, Spalletti dovrebbe imparare a tacere, lavorare, strigliare questi inetti sul campo, e cercare di trovare soluzioni al nulla tattico prevedibile e sterile che ormai è il nostro osceno marchio di fabbrica. Sentirlo, poi, a fine gara, parlare di una partita "normale", non giocata male, rende la sua posizione indifendibile da ogni attacco. C'è molto che non va tecnicamente e tatticamente nella squadra! In questo tutte le colpe sono sue! 
Ma si deve andare anche oltre, perché il tecnico era stato l'artefice dello straordinario percorso iniziale, come lo fu del buon gioco di tutte le squadre da lui allenate. Nel mondo nerazzurro, però, soprattutto contemporaneo, c'è un vuoto enorme che è rappresentato da una società assente sotto ogni aspetto. Ad un tecnico lasciato solo nel cercare di giustificare tutte le nostre mancanze, si aggiunge una dirigenza che non sa essere degna del proprio ruolo, incapace di  svolgere compiti che solo ad essa competono! Spalletti è costretto a lavorare sul materiale limitato che gli viene messo a disposizione o, più precisamente, NON gli viene fornito! Il tecnico è anche costretto a difendere una situazione imbarazzante e, alla fine, il solo baluardo e parafulmine resta proprio lui... 
Un presidente assente, oltre a una società talmente evanescente da sembrare quasi inesistente, restano un male che avrà anche caratteri metafisici, ma incide negativamente su tutto l'ambiente.
Quindi non mi sento di addossare le colpe maggiori al tecnico, ma voglio capovolgerle per la maggior parte sul capo di società e dirigenza. Se non si vuole cambiare marcia e sprofondare nel continuo anonimato consiglio a Suning di perseverare su questa strada dove ci si compiace di brand, sponsorizzazioni, marketing e introiti economici, facendo finta che le disfatte calcistiche non contino nulla!!! Sarà interessante vedere chi vorrà legarsi economicamente ad una squadra ancora fuori dalla Champions, con nessun campione in rosa, sempre limitata! Vorremmo sentire spiegazioni chiare, ma siamo lasciati soli anche noi, a cercare verità nascoste tra le righe! Quindi, in sintesi, la prima bocciata è la società tutta! Siamo stanchi di questi continui oltraggi, non solo nei confronti dell'Inter attuale, ma della storia nerazzurra che non merita certe assenze. Se non si ha la voglia o la forza di essere all'altezza di ciò che richiede l'Inter sarebbe più dignitoso e serio farsi da parte. Perché anche nell'ammettere i limiti, accettando di poter fare a meno di succhiare il sangue a una società, c'è onore... Ma evidentemente certi venti etici non spirano in oriente, e lo capimmo già da non troppo lontane speculazioni filippine.


COMMENTO FINALE:
Sembrerebbe futile e stucchevole aggiungere considerazioni a quanto già scritto. Trovare spiegazione a questo tracollo che, mi duole ammetterlo, credo ben lontano dal suo tragico epilogo, è azione titanica, quasi una fatica di Sisifo, ma è indubbio che un vuoto societàrio è alla base di questo sfacelo. Un presidente che tale non è appare un male originale. La totale assenza di risposte a noi tifosi è vergognosa. Sentire una società che già mette le mani avanti avvisando che il prossimo mercato sarà ancora, per l'ennesima volta, ridicolo e vergognoso, é ignobile. Come si può sperare di risorgere sommergendo la rosa di falsi campioni alla Barbosa? Mancavano 5milioni per un Pastore che, magari, non avrebbe cambiato nulla, ma ce n'erano 20 per un Lautaro Martinez a digiuno dal calcio italiano? Quali sono le scellerate decisioni alla base di azioni così incomprensibili?
A ciò non dobbiamo dimenticare l'aggiunta di una debolezza societaria che si esprime da molteplici attacchi, spesso giornalistici, che nessuna squadra seria dovrebbe permettere e invece, periodicamente, con noi, sono riaffermati.
Siamo delusi e feriti da simili schifezze e, ad ogni stagione, vivere nelle speranze delle disfatte bianconere è diventato patetico e la colpa di come siamo stati sviliti noi tifosi è tutta di questa squadra che resta il nostro più grande amore, ma vederla violentata in questo modo da una realtà orientale ignorante è ciò che meno ci meritiamo.
Non ho frasi di speranza, perché io diversamente da dirigenza, giocatori e tecnico, non vivo di falsi proclami e non voglio ingannare nessun tifoso o lettore.
Prevedo una lenta e inesorabile agonia, il fallimento dell'ultimo obiettivo rimastoci e non è un vaticinio figlio del disfattismo, ma del ricordo e del replicarsi di percorsi già tracciati. Quanti non vedono il parallelismo con le ultime 3,4 stagioni?!?! 
Non posso credere in una resurrezione, ma possiamo almeno sperarci assieme: l'unica consolazione rimastaci che sgorga dalla forza dei tifosi, perché in questa squadra non esiste un solo motivo per riporre fiducia.


FORZA INTER, AMALA sempre comunque!

Autore: Fabio Spada


Commenti

Visualizzazioni totali